Oltre ai programmi nazionali Marco Polo, nato nel 2005 con l’intento di promuovere il sistema universitario italiano in Cina e facilitare l’inserimento degli studenti cinesi nelle università italiane,  e in particolare Turandot, attivato nel 2009 specificamente per  arti, musica e design, molti Conservatori  hanno avviato percorsi individuali che intendono sia favorire l’accoglienza di studenti asiatici presso le proprie sedi che sviluppare rapporti di cooperazione con Conservatori ed Istituzioni nel mondo orientale ed in particolare in Cina.

Nello scorso giugno ad esempio,  una commissione di docenti del Conservatorio di Musica “G.B. Pergolesi” di Fermo si è recata in Cina,  nelle città di Zhengzhou, Pechino e Hangzhou,  per effettuare in collaborazione con la l’Associazione YuanYou  gli esami di pre-selezione relativi alla prova pratica (vocale/strumentale) per l’ammissione ai corsi accademici di triennio e biennio  rivolti agli studenti cinesi, per l’a. a. 2019/2020 dei Progetti Turandot e Universitaly.

Il Conservatorio “Rinaldo Franci” di Siena, invece, ha avviato ufficialmente un percorso che permetterà di conseguire un doppio titolo di laurea in materie musicali siglando a maggio un accordo sul double degree con l’Università di Nantong alla presenza del Rettore, professor Shi, e del Direttore del Conservatorio Franci, il Maestro Luciano Tristaino.

Altri due esempi, questa volta recentissimi,  sono il Conservatorio “Verdi” di Como ed il Conservatorio “Ghedini” di Cuneo.

Il Conservatorio di Como ha  inaugurato uno sportello apposito per accogliere i numerosi allievi cinesi, giapponesi e coreani ed ha attivato specifiche masterclass rivolte a giovani che provengono da scuole di musica cinesi. Proprio nel mese di dicembre il “Verdi” ha iniziato una collaborazione con la Società Shanghai Fine Culture Co. Ltd., incontrando a Como il suo direttore Wang Ruiguang, Deputy Director dell’Art Abroad Program della CAEIE (China Association of Education for International Exchange), organizzazione che si occupa di programmi di studio all’estero per gli studenti universitari cinesi in ambito artistico e musicale.

Parlando della Cina, il Presidente del Conservatorio Verdi,  Enzo Fiano,  ha sottolineato l’mportanza di “un interscambio continuo, proficuo e organizzato con questo immenso e splendido Paese, con l’obiettivo strategico di agevolare sempre più la circolazione delle nostre reciproche idee, della cultura, della musica” aggiungendo di volersi adoperare perché i giovani “possano sempre più adeguatamente acquisire gli strumenti per costruire un mondo più libero e più aperto, all’insegna della condivisione e dello scambio, dello studio e della collaborazione. E del rispetto reciproco”.

Anche il Conservatorio Ghedini di Cuneo ha, proprio nei giorni scorsi,  partecipato ad una importante cerimonia presso il China Conservatory of Music di Pechino durante la quale Il Conservatorio di Cuneo, rappresentato dal Prof. Gianluca Verlingieri, è ufficialmente entrato a far parte della GMEL (il link www.ccmusic.edu.cn/en/?p=517 al Conservatorio di Pechino si apre a volte con difficoltà), la Global Music Education League, un’organizzazione accademica il cui scopo è riunire i migliori Conservatori e Università di studi musicali del mondo in un network di scambi culturali e didattici per giovani talenti e docenti, creando al contempo una piattaforma comune per ricerca e produzioni musicali. Tra i partner della GMEL  figurano sette conservatori di musica cinesi, quattordici conservatori e istituti americani tra cui il Berklee College of Music e il Peabody Institute /John Hopkins University ; il Conservatorio di Sidney, la Sibelius Academy di Helsinki, il Conservatorio reale di Birmingham, la Buchman-Mehta School of Music of Tel Aviv University  e, tra gli altri, i due conservatori italiani il “Rossini” di Pesaro, che già ad aprile 2017 aveva inviato in missione al Conservatorio di Pechino il Maestro Bramanti e la “Rossini Saxophone Orchestra”, diretta dai professori Stefano Venturi  e Alberto Domizi,  e il “Tartini” di Trieste, membri fondatori dell’Associazione creata a Pechino nel settembre 2017.

I conservatori  di Trieste e Pesaro hanno partecipato anche all’incontro che si è tenuto a settembre 2018 sempre a Pechino, dove il presidente del Conservatorio Tartini ha presentato la tecnologia LoLa, uno dei gioielli del Conservatorio di Trieste da cui tutti i presenti sono rimasti impressionati , riservandosi di chiedere al Tartini la licenza per attivare corsi e masterclass a distanza. LoLa è infatti la tecnologia sviluppata dal Conservatorio Tartini con il Consortium GARR, ad oggi l’unico sistema di streaming A/V riconosciuto e adottato su scala mondiale che consente, grazie alla sua bassissima latenza, la completa interazione remota in tempo reale fra musicisti.

A Pechino GMEL ha approvato un ordine del giorno che prevede:  l’istituzione di un’orchestra di studenti di ogni parte del mondo, operativa dal 2019 e  l’istituzione di un festival, a margine del quale i migliori studenti dei soci si cimenteranno in un concorso internazionale. Il Board GMEL ha anche trovato un consenso di massima perchè la prossima assemblea generale si svolga a Trieste nella primavera del 2019, inconcomitanza al progetto “Trieste Capitale della Musica”.

Il Comitato direttivo, presieduto dal Professor Wang Liguang, President of the China Conservatory of Music, è formato dai Professori Anne Reid, Dean del Sidney Conservatorium of Music; Jamal Rossi, Dean of Eastman School of Music all’Università  di Rochester a  New York;  Anne Walters Robertson, Dean of the Division of the Humanities all’Università di Chicago e Kaarlo Hildén, Dean della Sibelius Academy alla  University of the Arts Helsinki.

Sul sito dell’Akademija za glasbo dell’Università di Lubiana, partner GMEL, si può leggere  la GMEL Draft Charter