Lo scorso 22 febbraio si è tenuta a Miami la finale del concorso “Miami International Organ Competition”, organizzato da Fratelli Ruffatti, celebre azienda padovana di costruttori di organi meccanici molto conosciuta negli Stati Uniti, e dalla Chiesa dell’Epifania di Miami con lo scopo di valorizzare il talento di giovani organisti di tutto il mondo. Vincitore di questa Nona edizione Tyler Boehmer, ventottenne studente dell’Università del Kansas. Terza classificata la diciannovenne italiana Ilaria Centorrino allieva del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, già vincitrice del Premio Nazionale delle Arti, sezione organo, tenutosi al Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza nell’ottobre 2018.

Abbiamo chiesto alla giovane Ilaria un commento in prima persona sull’esperienza. Lo pubblichiamo di seguito, con molti complimenti per lo splendido risultato, ed anche per la determinazione e la passione che traspaiono da quanto scrive.

“IX Miami International Organ Competition! 

Marzo 2018..

“Prof! Ho visto il bando per questo concorso, sembra interessante, proviamoci!”

Il Prof. Cardi, insegnante di Organo al Conservatorio di Cosenza, asseconda sempre le mie scelte “organistiche” anche quelle un po’ più azzardate che, per una ragazza di 19 anni, potevano sembrare fin troppo spinte. 

Nel mese di giugno i primi risultati: passata in semifinale! 8 ragazzi scelti da tutto il mondo, e… chi l’avrebbe mai detto!

Essere ammessa in finale sarebbe stato a dir poco fantastico, eppure eccomi a scrivere queste righe su questa breve ma intensa esperienza a Miami. 

Tre round: la presentazione di un file Mp3 di brani quali Buxtehude, Bach, Vierne, Brahms (o altri a scelta) per la prima selezione, la registrazione di un video intero senza fermate intermedie dello stesso programma ipotizzato per la finale con durata massima di 25 minuti per il secondo round e per la finale.. identico programma, ma a Miami! Tutto in anonimato, noi non conoscevamo i giurati e loro non sapevano chi fossero gli esecutori.

I brani che ho eseguito sono stati i seguenti:

Maurice Duruflé (1902-1986) Choral varié sur le Veni Creator Op.4

Miloš Sokola (1913-1976) Passacaglia quasi toccata sul tema B.A.C.H.

Sigfrid Karg-Elert (1877-1933) Choral-Improvisationen für Orgel, Op.65 n.38 “Jesu, meine Freude”

Pietro Alessandro Yon (1886-1943) Second concert study 

Ho scelto questo programma per illustrare compositori di diversa scuola e nazionalità, dal Francese al Tedesco, dal Ceco all’Italo-Americano con brani ricchi di pathos, emozioni e virtuosismi! 

Sono solamente una studentessa iscritta al secondo anno di Triennio, ma nel momento in cui ho saputo di essere passata in finale mi sono sentita davvero gratificata per tutti i miei sforzi…le tante ore di studio iniziavano a dare i loro frutti e dipendeva tutto, o quasi, da me. 

Cosa fare in questi casi?

Dare il proprio meglio e non farsi sopraffare dall’ansia che, volente o nolente, nel momento in cui ci si siede all’organo davanti a più di 400 persone, si fa sentire.

In più vi era anche il pubblico da casa che poteva seguirci online al link: https://youtu.be/dNEuBWDjSwk con ovviamente mia madre in prima fila nonostante le 6 ore di fuso orario!

L’edizione 2016 è stata vinta da Amanda Mole, il secondo premio a Ae-Shell Nam e il terzo a Karen Arcile. L’edizione 2019 invece è stata vinta da Tyler Boehmer, secondo premio a Joseph Russell e terzo premio a Ilaria Centorrino, me!

Solitamente si dice che ai concorsi l’importante è partecipare ma il bello sta proprio nell’andare lì con la voglia e la determinazione di vincere e di far sentire a tutti il mondo che è chiuso dentro l’animo di ognuno di noi; con un po’ di esperienza però ho imparato, e sto continuando ad imparare, che la posizione sul podio è solo un numero! La musica è ciò che di più soggettivo, personale, impalpabile e bello esista al mondo, ognuno ha il proprio modo di vederla, studiarla, analizzarla o sentirla: l’importante è suonare col cuore! 

È stato davvero un piacere trascorrere questi 6 giorni a Miami nonostante il caldo tropicale! Ringrazio per questo Tom Schuster, l’organizzatore, persona dolce e gentile che ci ha accolti fin dal primo momento con un sorriso a 32 denti, cosa desiderare di meglio!?

Il tutto coronato da questo bellissimo organo Ruffatti, Made in Italy, e ne vado fiera! 

Spero di tornarci presto, magari tra tre anni alla prossima edizione!”