E’ solo la seconda volta in molti anni che il Congresso annuale dell’AEC, l’Association Européenne des Conservatoires, si tiene in Italia, ospitato dal 7 al 9 novembre al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Nel 2013, anno in cui si celebrava il 40° della fondazione dell’AEC, il convegno era stato ospitato a Palermo, dal Conservatorio Scarlatti, allora Bellini e successivamente si è tenuto a Budapest, Glasgow, Gothenburg, Zagabria e Graz, ogni anno con tematiche diverse.
Due i temi principali di questo 46° congresso a Torino: l’imprenditorialità e la digitalizzazione, tematiche importanti da affrontare visti i cambiamenti nel mondo del lavoro che coinvolgono certamente anche le professioni del settore musicale. Molto rilevante a questo proposito anche il progetto “SMS- Strengthening Music in Society” che, ormai al terzo anno di operatività, punta a affrontare le questioni cruciali che determineranno il futuro dell’Alta Formazione Musicale, insistendo sul diritto di accesso alla musica e all’educazione musicale per tutti.
Molto significative, a questo proposito, le parole del M° Marco Zuccarini, Direttore del Conservatorio di Torino:”L’importanza, non solo per il Conservatorio di Torino, ma per tutto il sistema AFAM, nell’ospitare il prossimo 7-9 novembre l’assemblea annuale dell’AEC è soprattutto l’occasione di confronto fra molti sistemi di organizzazione scolastica e temi che devono avere al centro comunque la figura dello studente, il metodo didattico e il confronto con il mondo del lavoro e della produzione. Il titolo”Re-inventare il successo” vuole andare in questa direzione e intende essere uno spunto di riflessione complessiva, anche attraverso le numerose tavole rotonde, su tutte queste tematiche che devono essere affrontate in primo luogo proprio a livello europeo”.
E’ vitale aumentare il senso di responsabilità dei singoli artisti, delle Istituzioni di Alta Formazione Musicale (HEI Higher Education Institutions), e naturalmente della politica nei confronti delle istituzioni musicali. Al tempo stesso è importante incoraggiare le istituzioni musicali ad aprire la loro offerta formativa alla diversità e a promuovere l’inclusione; sostenere istituzioni e studenti nell’internazionalizzazione; dare più spazio alla voce degli studenti all’interno dell’AEC e all’interno delle istituzioni che ne fanno parte. In questo senso un interessante segnale è arrivato dal Convegno “Così AFAM tutte” organizzato dalla Conferenza dei Presidenti delle Consulte degli studenti degli Istituti Superiori di Studi Musicali (CNSI) in collaborazione con il Conservatorio di musica Verdi di Milano nei giorni 24 e 25 settembre. Tra le sessioni proposte proprio dagli studenti: “Disabilità senza frontiere: bisogni speciali nella musica”, e “Internazionalizzazione, mobilità e corsi di avviamento alla ricerca”. Creare una rete europea di studenti dell’Alta Formazione Musicale (European network of Higher Music Education students), è uno degli obiettivi del Progetto SMS e dell’AEC.
Di internazionalizzazione si parlerà in molte sessioni del Congresso. Citiamo solo “20 years from the Bologna Declaration – a successful process? Preparing the Ministerial Conference 2020 in Rome”, la Tavola rotonda con Cristina Ghitulica,Bologna Follow Up Group, Eirik Birkeland, AEC President, Marco Zuccarini, Conservatorio G. Verdi, Turin, Italy. Il moderatore è Lucia Di Cecca, AEC Council Member, ideatrice del riuscitissimo WWM+, progetto di mobilità per tirocinii post laurea partito dal Conservatorio di Frosinone.
L’Associazione Europea dei Conservatori, fondata nel 1953, accoglie oggi circa trecento membri appartenenti alle più importanti istituzioni formative musicali di 57 paesi dell’Europa, ma non solo: sono rappresentati i vari angoli del mondo dall’Armenia alla Korea, da Singapore al Canada e agli Stati Uniti. L’Italia è il paese con il maggior numero di rappresentanze nazionali, quarantotto Conservatori e Istituti Superiori di Studi Musicali a cui si affiancano cinque enti riconosciuti: AIMART, Accademia di Musica e Arte di Roma; CPM Music Institute di Milano; Fondazione Scuola di musica di Fiesole; Siena Jazz Academy; St Luis College of Music di Roma.