Orchestra Giovanile Siciliana, Orchestra Giovanile della Via Emilia (OGVE), Orchestra da camera del Progetto “Musica Giovani”.

Sono state create da poco o da pochissimo, hanno caratteristiche e operatività  diverse, ma tutte  sono formate dai migliori talenti selezionati da gruppi di conservatori che collaborano per offrire ai loro studenti esperienze formative e altamente  professionali. Tra quelle in scena e sulle pagine dei giornali nei mesi di  ottobre e novembre, tre casi diversi , ciascuno molto significativo: l’Orchestra Giovanile Siciliana, l’Orchestra Giovanile della Via Emilia (OGVE) e l’Orchestra da camera del progetto “Musica Giovani”.

L’Orchestra Giovanile Siciliana, nata due anni fa da un’intuizione del sovrintendente Giorgio Pace, è composta da oltre cento strumentisti provenienti dai conservatori e dai licei musicali siciliani. Con un nuovo direttore, il Maestro Salvatore Percacciolo,  e nuovi elementi selezionati ad ottobre in affollate audizioni svoltesi a Palermo, Enna e Messina,  accompagna dal 18 al 20 novembre i solisti del Conservatorio “Toscanini” e il Coro di voci bianche della FOSS (Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana), in cinque recite di West Side Story di Leonard Bernstein, ma ha già al suo attivo interessanti esecuzioni  come le opere “La Maschera” di Virginio Zoccatelli, “La Dirindina” di Alessandro Scarlatti e “Il Maestro di scuola” di Georg Philip Telemann. Il 23 maggio 2017 ha eseguito, in diretta RAI 1, “La vita è bella” di Nicola Piovani, con la direzione dello stesso Piovani, in occasione del 25° anniversario della strage di Capaci. Il nuovo direttore Salvatore Percacciolo,   allievo di Piero Bellugi (Firenze) e Jorma Panula (Helsinki), e della “Scuola dell’opera Italiana” (Bologna),  è stato nominato ad ottobre da una commissione  composta tra gli altri dal M° Marcello Panni, Direttore Artistico dell‘Orchestra Sinfonica Siciliana, dal M° Simone Genuini, Direttore della Juni Orchestra dell‘Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dal Dott. Giuseppe Ministeri, Presidente del Conservatorio Corelli di Messina.

Recentissima invece la creazione dell’Orchestra Regionale della Via Emilia (OGVE), costituita da più di novanta studenti dei Conservatori di Musica “A. Boito” di Parma, “G. Nicolini” di Piacenza e degli Istituti Superiori di Studi Musicali “A. Peri” di Reggio Emilia e “Vecchi – Tonelli” di Modena. L’OGVE ha debuttato  al Teatro Pavarotti di  Modena venerdì 12 ottobre, proprio nel  giorno in cui il grande Maestro Luciano Pavarotti avrebbe compiuto 83 anni. Al concerto inaugurale, inserito nelle celebrazioni “Modena Città del Belcanto”, è seguito un impegnativo tour emiliano con programmi diversi eseguiti , sotto la direzione del M° Antonio De Lorenzi,  al  Teatro Verdi di Busseto, nell’ambito del Festival Verdi – Verdi Off ; nella Sala dei Teatini in collaborazione con il Teatro Comunale di Piacenza, e al Teatro Bismantova con il sostegno del Comune di Castelnuovo ne’ Monti.

OGVE e Orchestra Giovanile Siciliana nascono come formazioni permanenti. Diverso è il caso dell’Orchestra da camera del Progetto “Musica Giovane”, formata da strumentisti selezionati dagli ensemble e dalle orchestre dei Conservatori “Vivaldi” di Alessandria, “Monteverdi” di Bolzano e “Tomadini” di Udine, che si incontra nel mese di ottobre per alcuni concerti con cui il Progetto Musica Giovane vuol dare spazio alla musica contemporanea e ai giovani compositori delle classi di composizione dei tre conservatori.

In occasione dei concerti  del Progetto, nuovo appuntamento per il “Vivaldi”, ma tradizione consolidata per i Conservatori “Tomadini” di Udine e “Monteverdi” di Bolzano, che inseriscono le iniziative anche all’interno di due rispettivi festival di ottobre, il Festival Taukay a Udine ed il Festival di Musica Contemporanea a Bolzano, tutti gli studenti coinvolti nel Progetto, diretti dal M° Andrea Cappelleri, lavorano fianco a fianco con i ritmi e la tensione di veri  professionisti.

Creato dai compositori Heinrich Unterhofer del Conservatorio di Bolzano, Mario Pagotto del Conservatorio di Udine e, quest’anno, da Luca Macchi, prima a Bolzano e ora al Conservatorio di Alessandria, il Progetto Musica Giovane intende dare agli studenti di Composizione dei tre conservatori la possibilità di mettere realmente in musica il loro lavoro, cosa non facile soprattutto quando si tratta di brani di musica contemporanea dall’esecuzione complessa che richiede appunto l’interpretazione di un’orchestra di professionisti. Si sono così potuti ascoltare brani composti da Chiara Sgherbini e da Antonio De Padua Roldan Sanches del Conservatorio di Alessandria, da Andrea Alzeta e Maria Beatrice Orlando del Conservatorio di Udine e da Antonio Zompì, Xiaorang Zhang, Massimo Fabbris, Sara Stefanovic e Sara Ivàn del Conservatorio di Bolzano.

Uno dei molti aspetti positivi che caratterizzano queste orchestre è proprio l’impulso dato alla capacità di mettersi in relazione e lavorare in squadra, non solo all’interno di un’orchestra formata da strumentisti di provenienze diverse, ma anche con studenti di altri corsi.

Nel concerto inaugurale, ad esempio, anche l’OGVE diretta da Antonio De Lorenzi ha eseguito in prima assoluta la composizione di un allievo del Conservatorio di Piacenza, “Aleph” di Giacomo Biagi, e nei successivi concerti ha accompagnato cantanti solisti allievi dei vari conservatori o altre istituzioni: al Teatro Verdi di Busseto, nell’ambito del Festival Verdi i cantanti solisti erano  allievi del Conservatorio di Parma e dell’Accademia Verdiana, nella Sala dei Teatini di Piacenza, nell’ambito della rassegna “Allegro con Brio”, solisti erano allievi del Conservatorio di Musica “Nicolini” di Piacenza e nel concerto di Modena erano gli allievi di canto dei corsi di perfezionamento tenuti da Mirella Freni e Raina Kabaivanska.

Nell’articolato universo dei conservatori, queste tre  esperienze orchestrali diverse ma tutte molto significative, non solo costituiscono un’esperienza altamente formativa nel campo della pratica orchestrale e uniscono istituzioni creando un utile dialogo di buone pratiche,  ma anche danno agli studenti la possibilità di partecipare più facilmente a manifestazioni importanti  e di farsi conoscere, ed anche di confrontarsi con repertori innovativi che richiedono nuove competenze ed abilità.

E’ auspicabile che le varie esperienze di collaborazione possano continuare ed espandersi anche attraverso il sostegno di  enti locali e soprattutto regionali e di fondazioni e sponsor privati.